I
Valori Sociali
La
nostra Costituzione dedica un paragrafo specifico, i “Rapporti Etico-Sociali”,
compreso negli articoli 29-34, al tema essenziale dei Valori morali.
La
famiglia è senz’altro il valore sociale fondamentale della nostra società e
la Costituzione Italiana ne stabilisce, con gli articoli 29, 30 e 31,
l’importanza fondata sul matrimonio. Di quest’istituto si garantisce un
ordinamento basato “sull'uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i
limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare”. E’ inoltre
stabilito il diritto-dovere dei genitori di mantenere, istruire e educare i
figli, anche se nati fuori del matrimonio. Lo Stato deve intervenire, in loro
vece, solo quando i genitori siano incapaci. Ai figli nati fuori del matrimonio
è assicurata ogni tutela giuridica e sociale compatibile con i diritti dei
membri della famiglia legittima (art. 30). Si prevede anche l’adozione di
provvidenze che agevolino la formazione delle famiglie ed aiutino quelle
numerose, e tutelino la maternità, l'infanzia e la gioventù (art. 31). Il
matrimonio indissolubile della nostra secolare tradizione è stato modificato
dall’introduzione dalla l. 1° dicembre 1970, n. 898 (sul divorzio), poi
ribadito dal referendum del 12 dicembre 1974. La riforma del diritto di famiglia
(legge 19 maggio 1975, n. 151), ha
cambiato tutta la parte relativa del codice civile, dando all'istituto
familiare una struttura nuova, più conforme ai costumi e alle esigenze
dell'epoca nostra e ai principii costituzionali.
La
salute è un insostituibile valore sociale e nell’antico e sempre valido detto
mens sana in corpore sano
è racchiuso il segreto della vera felicità. La Costituzione proclama (art. 32)
che essa è un “fondamentale diritto dell'individuo e interesse della
collettività”, e garantisce il diritto di tutti gli ammalati, specie se
indigenti, ad avere le cure necessarie. La salute è ritenuta talmente
importante che richiede continuamente degli aggiornamenti legislativi, come le
riforme sanitarie susseguitesi all’istituzione del Servizio
Sanitario Nazionale con la l. 23
dicembre 1978 n° 833. Il capoverso dello stesso art. 32 impone il rispetto di
tutti a non subire dei trattamenti sanitari contro la loro volontà.
Il lavoro costituisce una delle fonti maggiori di una soddisfacente
realizzazione umana. Troppo spesso lo si considera in modo negativo come
l’unico mezzo per procurare i beni necessari alla vita materiale, ma con esso
si esplicano i più saldi valori morali (senso del dovere e del sacrificio,
coscienza della capacità e della dignità umana) ed si rinsaldano i valori
sociali (necessità di collaborare per rafforzare i sentimenti di fratellanza e
di solidarietà).
Non a caso la Costituzione considera (Art. 1) la nostra Repubblica fondata sulla
sovranità popolare e sul lavoro.
Gli artt. 33 e 34 considerano come dei valori socio-morali la libertà di praticare ed insegnare l’arte e le scienze. E questo vale pure per la libertà d’insegnamento nei limiti dei programmi scolastici; in quella della scelta della scuola da parte dei genitori; nel pieno diritto di enti e privati ad istituire delle scuole parificate a quelle statali; nel garantire l’istruzione, gratuita ed obbligatoria, a tutti; nell’aiutare, con borse di studio, assegni ed altre provvidenze, i meno abbienti a raggiungere i gradi più alti degli studi.
L’umanità sta facendo dei notevoli progressi in tutti i campi a velocità supersonica, ma gli indubbi vantaggi che ne derivano fanno dimenticare la necessità di capire che non sempre quello che viene dopo è migliore (come la clonazione). Solo una riflessione veramente approfondita permetterà il recupero dei reali valori con cui si tornerà a vivere un’esistenza più profonda e più efficace.
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Nicoletta Di Ciano |