Ed. Fisica: Attività motorie per il disabile
Presso molti centri polivalenti di parecchie città, più che nelle scuole, delle équipe di medici, psicologi, educatori, insegnanti di educazione fisica ed operatori ausiliari, coordinati coi Servizi Igiene Mentale delle A.S.L., si dedicano alle attività sportive riabilitative a favore di disabili mentali e fisici.
Dopo degli approfonditi esami clinici vengono predisposti dei programmi di lavoro individuali da svolgersi, con attrezzature specifiche, presso palestre, piscine e altri spazi idonei.
Varie esperienze hanno dimostrato che ogni intervento educativo sui disabili deve utilizzare non solo delle tecniche riabilitative del fisico che conducono all’esecuzione degli esercizi, quanto delle metodologie pedagogiche di tipo ludico come mezzo di acquisizione, di conoscenza, di sperimentazione, di valutazione e di confronto. Il tutto dovrà svolgersi nella massima naturalità e senza pressanti aspettative di riuscita e di promozione.
A tal fine sono previste numerose attività, che possono essere intraprese solo dopo un necessario e lungo lavoro propedeutico in palestra. Gli esercizi fisici e di alcune specialità dell’atletica leggera costituiscono i primi necessari rudimenti a fare della riabilitazione e ad incentivare l’impegno, la motivazione ed il divertimento dei soggetti disabili che potranno dare il massimo di loro stessi.
Il nuoto, che inizialmente sarà intrapreso con l’uso dei giubbotti di salvataggio, è un’ottima terapia per lo sviluppo globale del disabile, sia per quanto riguarda le componenti fisiologiche (resistenza cardiovascolare, resistenza muscolare, mobilità articolare), sia per lo sviluppo delle funzioni percettive e motorie. Di più, le attività d’immersione in acqua calda aiutano la circolazione e facilitano il rilassamento e le attività dei gruppi di nuoto integrato, in cui il disabile agisce insieme coi “normali, gli fanno acquisire quella fiducia di poter stabilire e mantenere un contatto sociale positivo.
Dal nuoto si passerà, secondo una studiata progressione didattica, alla canoa che sarà proposta a chi avrà acquisito il dovuto rapporto con l’acqua ed i vari stili di nuoto. L'ondeggiamento dell'imbarcazione, come il passo del cavallo nell’ippoterapia, lavora sul tono della muscolatura dorsale e addominale ed è capitale per l’equilibrio generale.
Lo sci richiede notevoli doti di coordinazione perché è un terreno “particolare” in cui si pratica un diverso modo di muoversi. Prima delle uscite extraterritoriali invernali, i ragazzi vengono preparati in palestra con degli esercizi motori di vario tipo che si completeranno con delle simulazioni con gli sci, con e senza racchette, che scorrono su tappetini di erba sintetica. Durante i soggiorni invernali, verranno proposti vari giochi che non porranno l’attenzione sul gesto tecnico specifico ed eviteranno ansie e paure. Ogni iniziale approccio
avverrà sotto la guida dei tecnici posti anteriormente al soggetto che, scivolando all'indietro e tenendo le punte degli sci dello stesso ragazzo, imposteranno lo spazzaneve. I tecnici li guideranno ancora, faranno usare le racchette, fino all'acquisizione dei naturali spostamenti del corpo per eseguire le manovre più difficoltose. In un secondo tempo si potranno praticare anche i più impegnativi sci da fondo e da discesa. Poi gli allievi vengono accompagnati dagli specialisti sullo ski-lift e, dopo varie fasi in cui i tecnici man mano si defileranno, essi lo prenderanno autonomamente, sempre seguiti dai tecnici dislocati lungo il percorso ed all'arrivo per poterli guidare e consigliare.
La mountain bike diverte, impegna ed è funzionale alla scoperta di nuovi ambienti ed esperienze. Il primo approccio avviene in palestra con essa fissata ad un rullo, per superare alcune difficoltà tecniche insite nell'uso di questo mezzo quali l’equilibrio, il ritmo e la pedalata. Poi si simulerà l’approccio all’ambiente esterno, diverso e ricco di stimoli, con dei percorsi finalizzati ad evitare un ostacolo e a frenare dinanzi ad esso. Quindi si uscirà in ambienti aperti limitrofi alla palestra coi comandi verbali dati dai tecnici che li precedono o li affiancano. Infine si andrà nei parchi pubblici, in percorsi cittadini o di montagna, per verificare, migliorare e potenziare l’equilibrio, la destrezza, l’orientamento spazio-temporale, la velocità e la resistenza. I soggetti più in difficoltà adotteranno un tandem mountain bike, così da permettere loro la partecipazione alle uscite di gruppo.
Il trekking si svolge durante i mesi estivi e richiede molta concentrazione e il rispetto di varie regole comportamentali, nei confronti dell'ambiente e in rapporto col gruppo. Il cammino nei boschi, sentieri, rocce, prati, non è solo un’attività di svago per ammirare le bellezze della natura, ma le continue sollecitazioni dei diversi tipi di terreno (ghiaia, rocce, radici, ecc.) e lo zaino che ingombra e pesa (che permette la sopravvivenza giornaliera...) impegnano il processo d’adattamento dello schema motorio.
Il tiro con l’arco viene praticato in primavera in delle gare comprendenti anche delle persone normodotate. Dopo aver montato l’arco e garantito la sicurezza personale con diversi parabraccio e paradita, ha luogo la gara con i relativi bersagli applicati. Ciò giova alla posizione del corpo in fase di tiro, alla coordinazione motoria e al rispetto delle regole verso se stessi e verso gli altri partecipanti.
L’andare a cavallo (ippoterapia) interessa l'individuo nel suo complesso psicosomatico, con un metodo globale che sollecita la partecipazione di tutto l'organismo. L’ippoterapia non interessa un particolare tipo di handicap, ma riguarda tutti coloro che necessitano di stimolazioni neuro-muscolari e di coordinazione spazio-temporali. Il cavallo è quindi un ottimo mezzo terapeutico, utile sia al disabile che al terapista, per rieducare tutte le alterazioni patologiche.
Tutte
queste attività, protagoniste alle olimpiadi e ai campionati mondiali per
disabili, mirano al pieno recupero fisico e all’integrazione sociale dei
soggetti svantaggiati, in stretto collegamento coi fattori psichici, mentali,
fisici e somatici.
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Nicoletta Di Ciano |