1a Storia di tutto il territorio di Lanciano
col 1° servizio fotografico completo di tutto il territorio della città di Lanciano
with the 1st photographic service of the entire Lanciano's territory
by Nicoletta Di Ciano
INEDITI DI STORIA LANCIANESE - 2005
LA MERAVIGLIOSA STORIA DELLA LEGGENDA DELLA CITTÀ SEPOLTA DI “FILA”. – Also on: www.maurizioangelucci.com
GLI ABITANTI DELLE CONTRADE DELLA ZONA NORD DI LANCIANO (NASUTI, MADONNA DEL CARMINE, S. AMATO E COSTA DI CHIETI) CONSERVANO NELLA LORO MEMORIA STORICA, CHE NESSUNO HA MAI PENSATO DI METTERE PER ISCRITTO, IL RICORDO DI VARIE GENERAZIONI CIRCA UNA CITTÀ SCOMPARSA DELLA QUALE TUTTI INDISTINTAMENTE DICONO CHE SI CHIAMASSE “FILA”, SENZA POTER E SAPER AGGIUNGERE ALTRI RAGGUAGLI PER TENTARE DI RINTRACCIARNE QUALCHE INDIZIO, ARCHITETTONICO ED ETIMOLOGICO, CONCRETO (AVREBBE ANCHE POTUTO ESSERE “PHILA”). LA NOTIZIA È CLAMOROSA E FINO A PROVA CONTRARIA È SOLO LEGGENDARIA, MA IL MONDO ABBONDA DI LEGGENDE CHE SI RIFERISCONO A DELLE CITTÀ SEPOLTE CHE ASPETTANO D’ESSERE SCOPERTE. DA CIÒ LE STORIE DI CELEBRI RITROVAMENTI, MA ANCHE DI CLAMOROSI FALLIMENTI, DI SPEDIZIONI CAPEGGIATE DA “TESTARDI” ESPLORATORI LE QUALI INSEGNANO CHE NELLA STESSA LEGGENDA, OVVEROSIA LA METAMORFOSI FITTIZIA DI FATTI CHE SI RIVELANO TALVOLTA REALI, È SEMPRE INSITA QUALCHE VERITÀ. DI SOLITO GLI STORICI BOLLANO COME INVENTATO QUESTO TIPO DI RACCONTI, MA CON LE MEMORIE LEGGENDARIE CIRCA LA CITTÀ SEPOLTA DI “FILA” CI SI TROVA DI FRONTE AD UN’UNICITÀ LETTERARIA DELLA STORIA LANCIANESE, MA NON SOLO, CHE NON SIAMO IN GRADO NÉ DI CONFERMARE NÉ DI SFATARE. INTANTO ASSOLVO IL MIO DOVERE DI STORICO DI RIPORTARE UNA TRADIZIONE ORALE TOTALMENTE OSCURA ALLA STORIOGRAFIA ABRUZZESE, CON LA SPERANZA DI RISOLVERE IL PROBLEMA SE NON NEL PRESENTE ALMENO NEL FUTURO PERCHÉ OCCORREREBBE SCAVARE NELLA ZONA DOVE SI RITIENE ESISTITA LA CITTÀ DI “FILA”. (AL RIGUARDO SARANNO SPEDITE DELLE LETTERE ALLA SOVRINTENDENZA ABRUZZESE, AD ALTRE AUTORITÀ COMPETENTI, ALLA STAMPA E, SOPRATTUTTO, ALLA GENTE COMUNE). I RACCONTI SULLA SUA ESATTA UBICAZIONE SONO ORA ESAGERATI, ORA VEROSIMILI, ORA CARENTI, MANCANTI PERÒ DI QUALSIASI RISCONTRO TEMPORALE CHE POTREBBE ESSERE EVENTUALMENTE COLMATO CON DELLE RICERCHE ARCHEOLOGICHE. ALCUNI NE DESCRIVONO UN’ESTENSIONE DA ORTONA A S. EUSANIO DEL SANGRO, MA IN QUESTO CASO ESSA SAREBBE STATA UNA CITTÀ PIÙ GRANDE DI LANCIANO, MOLTO STRANAMENTE NON RIPORTATA NELLE MAPPE E NEGLI SCRITTI DEGLI ANTICHI SCRITTORI CHE SI ERANO RECATI IN QUESTE ZONE. ALTRI, PIÙ REALISTICAMENTE, PARLANO D’UN AVAMPOSTO AL TEMPO DEI ROMANI E CIÒ SI GIUSTIFICHEREBBE CON LA VICINANZA AD ORTONA, IL PIÙ IMPORTANTE PORTO DELL’ANTICA REGIONE DELLA FRENTANIA, ED ALLORA SI AVREBBE ANCHE UNA DETERMINAZIONE APPROSSIMATIVA DEL PERIODO STORICO DELL’ESISTENZA DELLA CITTÀ DI “FILA”. INFINE, L’INSUFFICIENZA D’INFORMAZIONI CERTE È IL SOSTRATO D’OGNI RACCONTO ORALE. INOLTRE DI “FILA” SI RACCONTA CHE ALCUNE FAMIGLIE, ANCHE PROVENIENTI DA ALTRE ZONE, NELL’ATTO DI COSTRUIRSI DELLE NUOVE ABITAZIONI ABBIANO TROVATO DEGLI SCHELETRI E MOLTI OGGETTI ANTICHI QUALI MONETE, CONCHE DI RAME, VASI, ANFORE, ECC., ED UNA PARTE DELLA TRADIZIONE POPOLARE VUOLE ANCHE CHE I FORTUNATI SI SIANO PERCIO’ ARRICCHITI.
Nuove chiese di Lanciano scoperte al Vaticano nei Libri delle decime del XIV secolo, citate nel Rationes Decimarum e non individuabili: S. Margarite, nel Rationes Decimarum del 1324-1325, numero 3745. S. Silvestri, nel Rationes Decimarum del 1324-1325, numero 3746. S. Herasmi de Silva, nel Rationes Decimarum del 1324-1325, numero 3748 (dovrebbe trattarsi della chiesa di S. Erasmo alla Fiera, riportata in molti libri della storia di Lanciano, che forse era in qualche parte del quartiere Fiera). S. Herasmi de Collina, nel Rationes Decimarum del 1324-1325, numero 3750 (per l’affinità del nome con quella di S. Pietro alla Collina, era, forse, nella contrada S. Maria dei Mesi). S. Nicolai de Cesis, nel Rationes Decimarum del 1324-1325, numero 3755. S. Pancratii, nel Rationes Decimarum del 1324-1325, numero 3759.
Nell’introdurre Contradando per Lanciano, nel 2002, scrivevo: “Lanciano è una città molto antica, obiettivamente ricca di Storia, Folklore, Arte e Cultura, ma la letteratura lancianese si è da sempre limitata a delle citazioni marginali sulle vicende storiche e sulle ricchezze artistiche e folkloristiche delle sue contrade. Contradando per Lanciano vuol completare il secolare panorama storico cittadino, che presentava dei brevi cenni storici solo su alcune contrade. Questa prima monografia delle 33 contrade di Lanciano mira a dar loro il giusto risalto storico e costituirà una fonte inedita nella storiografia futura della nostra città. La sua realizzazione è stata possibile grazie ai contatti con la gente comune e ai sopralluoghi nei territori e nelle chiese delle frazioni lancianesi. Non è stato facile inventarsi una tipologia di ricerca storica avente come fonte letteraria le pochissime ed incomplete notizie, ma solo delle loro chiese (ecco perché Contradando per Lanciano è la prima storia completa ed inedita delle contrade lancianesi). La metodologia ha riguardato innanzitutto la consultazione delle monografie sulla città di Lanciano e dei relativi archivi parrocchiali e comunali, ma in questo caso la ricostruzione storica sarebbe stata incompleta. Così sono partito da una ricerca ambientale che implicasse le situazioni umane concrete in rapporto alle varie problematiche sociali, per focalizzare le questioni e i percorsi di studio atti a dare impulso alla consapevolezza dell’importantissima lezione di civiltà delle nostre contrade. Ho intervistato i parroci, ho ascoltato le storie, ho percepito le situazioni di vita, ho rilevato le radici storiche, ho consultato dei documenti secolari, ho datato le chiese, ho censito il patrimonio artistico. La strutturazione letteraria è stata alquanto difficoltosa. In un primo momento si era deciso di seguire il calendario delle feste patronali delle contrade, iniziando da quella di S. Liberata (che si festeggia la prima domenica di maggio) per finire con quella di Torre Sansone (la cui festa è la prima domenica d’ottobre). Poi la prima contrada è diventata quasi automaticamente quella di Torre Sansone, per l’affascinante storia del lancianese Giuseppe Maria Cotellessa (1820-1889), vescovo di Lucera dal 1872 al 1889. Egli fu sepolto sotto una cappella privata poi diventata la chiesa dell’Immacolata Concezione di Torre Sansone, come ho scoperto durante delle entusiasmanti ricerche, le quali hanno confermato quella che era solo una tradizione orale tramandata dagli anziani e costituisce un autentico scoop per la storia di Lanciano. Infatti, il vescovo di Lucera Giuseppe Maria Cotellessa non figura negli elenchi degli uomini illustri di Lanciano e mi attiverò per farlo ricordare con delle lapidi commemorative nella chiesa dell’Immacolata Concezione di Torre Sansone di Lanciano e nella casa in Piazza Plebiscito dov’è morto (non è stato possibile individuare la sua casa natìa, poiché l’atto di nascita e di battesimo citano solo il quartiere Sacca di Lanciano), oltreché provvedere all’intitolazione di qualche strada e ad un eventuale gemellaggio della contrada di Torre Sansone di Lanciano con la città di Lucera. Inoltre la narrazione si è sviluppata seguendo il percorso cronologico delle feste patronali delle contrade, tralasciando la situazione religiosa di alcuni fedeli che fanno riferimento ad altre chiese e ad altri parroci per la vicinanza delle loro abitazioni. Il servizio fotografico delle chiese delle contrade di Lanciano è stato interamente realizzato da Nicoletta Di Ciano di contrada S. Giusta, ed anch’esso costituisce una primizia per quei tesori dell’arte religiosa e popolare che dovevano essere trasmessi alla memoria dei posteri. Il neologismo Contradando vuol anche significare un nuovo modo di far letteratura, affinché ogni storia delle città non ignori l’insostituibile contributo storico, artistico, folclorico, delle contrade.”
Per quanto riguarda il completamento del secolare panorama storico cittadino, mancava qualcosa dei quartieri periferici, Mancino, Fiera, S. Antonio, S. Rita, S. Pietro, S. Giuseppe ed Olmo di Riccio, ora aggiunti o scritti per la prima volta con questa 1a Storia di tutto il territorio di Lanciano. Le scoperte fondamentali di Contradando per Lanciano, tra cui le prime datazioni di alcune chiese (come quelle, tra le altre, di contrada Torre Sansone alla fine del XIX secolo e di contrada Villa Carminello nel 1904), due torri (nelle contrade Torre Sansone e Costa di Chieti), il calendario delle feste patronali, tutte le processioni, ecc., hanno interessato solo degli studenti impegnati in tesi di laurea e la gente comune, mentre sono state edite delle pubblicazioni che escludono molti territori ed abitanti non avendo neanche un rigo delle contrade Serroni, Torre Sansone, Serre, Villa Pasquini, ecc. Infine, ho rispettato i miei impegni, con una lettera aperta inviata il 29 aprile 2003, e protocollata nello stesso giorno presso gli uffici del Comune di Lanciano, alle “autorità civili e religiose, (in primis, quindi, al Signor Sindaco e a S. E. l’Arcivescovo) della città di Lanciano nell’aprile 2003”. La stessa è stata spedita a Lucera, alla stampa e ulteriormente propagandata. Dalle due città non è arrivato nessun segnale, qualche giornale a Lanciano e Lucera l’ha pubblicata, come pure alcuni siti Internet delle due città. In essa mi sono attivato chiedendo, con la citazione di estratti da Contradando per Lanciano, d’intitolare qualche strada a Monsignor Giuseppe Maria Cotellessa, di ricordarlo con qualche lapide, di gemellare la contrada di Torre Sansone con la città di Lucera; la dedica di una strada a Theodor Mommsen, cui la contrada S. Giusta deve molto; di denominare “Via della Gallina Morta” in contrada Villa Martelli in onore di Francesco Petrini, autore della meravigliosa facciata gotica di S. Maria Maggiore; di preservare la Torre di Contrada Costa di Chieti; di considerare le problematiche di contrada Serroni, divisa in due zone non comunicanti, con gli abitanti che si appoggiano a chiese differenti e votano in un’unica sede elettorale. Eppure, negli ultimi tempi, molte, forse troppe, strade, piazze e piazzette sono state dedicate a personaggi locali e nazionali.
Infine, vanno segnalate delle errata corrige che potrebbero falsare la storia di Lanciano. Riguardo alcune pubblicazioni sulle chiese delle contrade di Lanciano, con degli errori ripetuti in qualche ricerca scolastica, in siti Internet e in opuscoli di comitati feste, circa la datazione delle seguenti chiese: l’Immacolata Concezione di contrada Torre Sansone risale alla fine del XIX secolo e non all’inizio dello stesso, infatti, Monsignor Giuseppe Maria Cotellessa sepolto sotto di essa era nato nel 1820 e suo fratello Gioacchino, l’artefice della sua fondazione, nacque nel 1823; la chiesa della Madonna del Carmine di contrada Villa Carminello è del 1904 (e non del XVII secolo ed abitata ed officiata dai Padri Carmelitani che si trovavano, invece, nel convento S. S. Crocifisso venerato dai lancianesi come S. Mauro, ed è quello che si vede in un famoso disegno di Lanciano nel 1600, dove si evidenzia al di fuori del centro storico nell’immensità del paesaggio campagnolo); la chiesa di Sant’Antonio da Padova in contrada Serre è del 1947, mentre l’anno 1950, inciso sulla porta d’ingresso, informa circa l’anno di costruzione di quest’ultima; la chiesa della Madonna di Lourdes in contrada Colle Campitelli è del 1983 e non del 1980; Badia di Frisa non è una contrada di Lanciano. Poi ancora, la festa patronale di S. Giusta non è il 5 agosto, ma la seconda domenica d’agosto; quella di contrada Colle Campitelli il penultimo sabato d’agosto e non il 22 e 23 agosto; in contrada Rizzacorno la festa patronale è ogni ultimo sabato d’agosto e non nell’ultima domenica d’agosto.
I tre Miracoli Eucaristici della tradizione di Lanciano
La città di Lanciano ha una secolare tradizione di tre Miracoli Eucaristici, di cui quello che avvenne nell’ottavo secolo è il primo registrato nella storia della Chiesa Cattolica, mentre il secondo avvenne intorno al 1270, e pur trattandosi di tradizioni orali è un fatto decisivo che le Sacre Reliquie esistono.
Invece la tradizione di un terzo Miracolo Eucaristico è testimoniata solamente da un quadro. Vale a dire: “Del terzo Miracolo Eucaristico della tradizione di Lanciano non ci sono le Sacre Reliquie ed esso è testimoniato soltanto da una pittura ad olio, del XVII secolo, o del secolo precedente, che si trova nella sacrestia della chiesa di S. Francesco d’Assisi, con la rappresentazione di cinque uomini che giocano ai dadi e quando uno di essi mette in gioco l’Ostia Sacra un cane (la natura) lo morde al naso mentre un uomo anziano sta indicando il cielo. Il quadro sarà stato ispirato da una delle tante leggende medioevali note in tutto il mondo, fiorite nei secoli XI-XIII, riguardo alla profanazione dell’immagine del Cristo da parte degli ebrei durante le loro cerimonie rituali.”
Maurizio Angelucci – 2005
1st History of the entire Lanciano’s territory
For the Lancianesi in the world
UNHEARD-OF LANCIANO’S HISTORY – 2005
THE INHABITANTS OF THE CONTRADE LOCATED IN THE NORTH ZONE OF LANCIANO (NASUTI, MADONNA DEL CARMINE, S. AMATO AND COSTA DI CHIETI) PRESERVE A HISTORICAL MEMORY FROM SEVERAL GENERATIONS, NEVER WRITTEN BY HISTORIANS, ABOUT A BURIED CITY OF WHICH EVERYBODY TELL ITS NAME WAS ‘FILA’, WITHOUT KNOWING AND BEING ABLE TO ADD OTHER HISTORICAL DATA TO TRACE ITS ARCHITECTONIC AND ETYMOLOGIC ORIGIN (OR, ALSO, IT COULD HAVE BEEN ‘PHILA’). THIS IS A SENSATIONAL TALE AND ONLY A LEGEND UNTIL WHEN WE HAVE PROOF OF THE CONTRARY, BUT THE WORLD IS PLENTY OF LEGENDS REFERRING ABOUT LOST CITIES THAT ARE WAITING TO BE DISCOVERED. FROM THAT THE HISTORIES OF VERY FAMOUS FINDINGS, BUT ALSO OF INCREDIBLE FLOPS, OF ARCHAEOLOGICAL EXPEDITIONS HEADED BY ‘OBSTINATE’ EXPLORERS WHO ARE TEACHING US THE SAME LEGEND, WHICH IS THE FICTITIOUS METAMORPHOSIS OF FACTS THAT SOMETIMES ARE REVEALED REAL, HAS SOME TRUTH. MOST OF HISTORIANS BRAND AS INVENTED THOSE TYPES OF STORIES, WHILE WITH THE LOST CITY OF ‘FILA’ WE HAVE A LITERARY NOVELTY OF LANCIANO’S HISTORY, BUT NOT ONLY OF ITS TERRITORY, WHICH WE CAN’T CONFIRM OR DISPROVE. MEANWHILE I ACCOMPLISH MY DUTIES AS A HISTORIAN BY WRITING A STRONG ORAL TRADITION LACKING IN THE ABRUZZO’S HISTORIOGRAPHY, HOPING TO RESOLVE THE MYSTERY IN THE PRESENT OR MORE PROBABLY IN THE FUTURE, BY EXCAVATING IN THE AREAS WHERE MANY PEOPLE THINK THE CITY OF ‘FILA’ WAS BURIED (WITH REGARD TO IT, I’LL SEND SOME LETTERS TO THE ABRUZZO SOVRINTENDENZA –SUPERVISING, TO OTHER QUALIFIED AUTHORITIES, TO THE PRESS AND, ABOVE ALL, TO THE COMMON PEOPLE). TALES ABOUT ITS EXACT LOCATION ARE EXAGGERATING, OR VERISIMILAR, OR INSUFFICIENT, NEVERTHELESS SCARCE OF ANY TYPE OF DATING, WHILE I SUGGEST A POSSIBILITY OF FILLING THIS HISTORICAL GAP BY ARCHAEOLOGICAL RESEARCHES. SOME PEOPLE DESCRIBE THE BURIED CITY EXTENSION STRAIGHT FROM ORTONA TO S. EUSANIO DEL SANGRO, BUT IT WOULD HAVE BEEN BIGGER THAN LANCIANO, AND IT IS VERY STRANGE ITS ABSENCE IN ANCIENT MAPS AND IN BOOKS OF OLD WRITERS WHO CAME TO THESE ZONES. OTHER PEOPLE, MORE CREDIBLE, TELL ABOUT AN OUTPOST IN ROMAN TIMES AND THAT FACT WOULD BE JUSTIFIED WITH THE VICINITY TO ORTONA, THE MOST IMPORTANT PORT OF THE ANCIENT FRENTANIA REGION, WHILE IN THIS CASE WE WOULD HAVE APPROXIMATELY DATED THE EXISTENCE OF ‘FILA’. FINALLY, THE SHORTAGE OF RELIABLE NEWS IS THE SUBSTRATUM OF ORAL STORIES. FURTHERMORE, ABOUT ‘FILA’, SOMEONE TELLS THAT SOME FAMILIES, ALSO COMING FROM OTHER ZONES, DURING THE BUILDING OF NEW HOUSES AND VILLAS, WOULD HAVE FOUND OUT SOME SKELETONS AND MANY ANCIENT OBJECTS AS COINS, COPPER BASINS, POTS, AMPHORAE, AND SO FORTH, SO THAT A PART OF THE POPULAR TRADITION BELIEVES THOSE LUCKY PEOPLE HAVE BECOME RICH.
Churches documented in the Rationes Decimarum but non located: S. Margarite, in the Rationes Decimarum of 1324-1325, number 3745. S. Silvestri, in the Rationes Decimarum of 1324-1325, number 3746. S. Herasmi de Silva, in the Rationes Decimarum of 1324-1325, number 3748 (it would have to be dealt with S. Erasmo alla Fiera’s church, mentioned in many Lanciano’s history books, and, probably, it was in some part of the Fiera quarter). S. Herasmi de Collina (Hill), in the Rationes Decimarum of 1324-1325, number 3750 (for the affinity of its name with that one of S. Pietro alla Collina’s church, it was, perhaps, in the contrada S. Maria dei Mesi). S. Nicolai de Cesis, in the Rationes Decimarum of 1324-1325, number 3755, S. Pancratii, in the Rationes Decimarum of 1324-1325, number 3759.
Contrada (pl. Contrade) is an Italian word meaning suburban rural areas of a town (i. e. the English ‘hamlets’) that constitute the entire territory of a city together with its historical centre and its immediate suburbs.
While introducing Contradando per Lanciano, in 2002, I was writing: ‘Lanciano is a very ancient town, objectively rich in History Folklore, Art and Culture, but Lancianese literature has been always limited to marginal notes about historical vicissitudes and artistic and folkloristic riches of its contrade. Contradando per Lanciano wants to complete the secular city historical panorama, which always had short historical reports about only some contrade. This first monography of Lanciano’s 33 contrade sets out to give them their right historical prominence and it will be a new literary source in the future historiography of our city. Its achievement has been possible by my contacts with common people and inspections in territories and churches of Lanciano’s contrade. It has been very difficult to invent a typology of historical research having as literary source the least and incomplete news, but only of their churches (so Contradando per Lanciano is the first complete and unknown history of the Lanciano’s contrade). The methodology has regarded at first the consultation of Lanciano’s monographies and its parish and city archives, but in this case the historical reconstruction would have been incomplete. Therefore I made researches in the contrade to realize concrete human situations in relation with social problems, focusing any kind of questions about literary and oral sources giving an impulse to the knowledge of the very important lesson of civilization from Lanciano’s contrade. I have interviewed parish priests, I have listened to histories, I have perceived life’s situations, I have considered historical roots, I have consulted secular documents, I have dated the churches, and I have taken a census of the artistic patrimony. The literary structure has been rather difficult. At first it had been decided to follow the calendar of the patronal festivities of the contrade, beginning from that one of S. Liberata (on the first Sunday of May) and ending with that one of Torre Sansone (whose festivity is on the first Sunday of October). Then the first contrada has become nearly automatically that one of Torre Sansone, for the fascinating history of the Lancianese Giuseppe Maria Cotellessa (1820-1889), bishop at Lucera from 1872-1889. He was buried under a private chapel then become the church of the Immaculate Conception at Torre Sansone, as I found out during enthusiastic researches, which have confirmed that one was just then only an oral tradition, while it constitutes now an authentic scoop of Lanciano’s history. In fact, the bishop of Lucera Giuseppe Maria Cotellessa is not in any books about Lanciano’s illustrious men and I will make active myself to remember him with some commemorative stones on the church of the Immaculate Conception at Torre Sansone of Lanciano and in the house in Piazza Plebiscito where he died (it has not been located his native home, because Birth Certificate and Register of Baptism tell only the Sacca quarter) and dedicated him some road plus a twinship of the contrada Torre Sansone of Lanciano with the town of Lucera. Moreover the tale has been developed following the chronological order of contrade’s patronal festivities, leaving out the religious situation of some faithful who make reference to other churches and other parish priest for the closeness of their houses. The photos of the whole churches of Lanciano’s contrade are by Nicoletta Di Ciano from contrada S. Giusta, and they are also a novelty for those religious treasures of popular art that had to be handed down to posterity. The neologism Contradando wants also to mean a new way of making literature, so that every history of the cities will be considering the irreplaceable historical, artistic, folkloric contribution, of the contrade.’
About the finishing point of the secular city historical panorama, it lacked something of Lanciano’s outskirts, as the zones Mancino, Fiera, S. Antonio, S. Rita, S. Pietro, S. Giuseppe and Olmo di Riccio, now added, or for the first time written with this 1st History of the entire Lanciano’s territory. The fundamental discoveries of Contradando per Lanciano, as the first datings of some churches (like those, among others, of contrada Torre Sansone at the end of the 19th century and of contrada Villa Carminello in 1904), two Towers (at contrade Torre Sansone and Costa di Chieti), the calendar of the patronal festivities, the processions, etc. They have only interested some closely students engaged in their graduation thesis and ordinary people, while many books had been published, by excluding many territories and inhabitants as those ones of the contrade Serroni, Torre Sansone, Serre, Villa Pasquini, etc. Finally, I have accomplished my previous engagement, with an open letter sent on April 29 2003, and filed on the same day at Lanciano’ Municipality offices, addressed to the ‘civil and religious authorities, (in primis, therefore, to Mr. Mayor and the Excellency Archbishop) of the city of Lanciano in April 2003’. I sent also the same one to Lucera, to the press and I publicized it further on. Nobody answered from the two cities, while some papers of Lanciano and Lucera, and some Internet site of the two towns, related about it. I engaged myself in it asking, with some extracts from Contradando per Lanciano, to dedicate some road to Monsignor Giuseppe Maria Cotellessa, to remember him with a memorial tablet, also proposing a twinning of the contrada Torre Sansone with the town of Lucera; the dedication of some road to Theodor Mommsen, as a must by the contrada S. Giusta towards him; to call ‘Via della Gallina Morta’, that is ‘death hen’, at contrada Villa Martelli, in honour of Francesco Petrini, the author of the wonderful S. Maria Maggiore’s Gothic facade; to preserve the Tower at contrada Costa of Chieti; to consider the problems of the contrada Serroni, divided in two uncommunicating zones, while inhabitants are referring to two churches and going to the polls in one constituency. Nevertheless, recently, many, maybe too many, roads, squares and little squares have been dedicated to local personages.
I have to rectify some errata that could alter the true story of Lanciano. Regarding some mistakes appeared on opuscules published by some school, feast committees and Internet sites, about the dating of the following Lanciano’s contrade churches: the Immaculate Conception at contrada Torre Sansone was built at the end of the 19th century and not at the beginning of the same one, because Monsignor Giuseppe Maria Cotellessa lying buried under it was born in 1820 while his brother Gioacchino, the supporter of its foundation, was born in 1823; the church of the Madonna del Carmine at contrada Villa Carminello was built in 1904 (and not in the 17th century and inhabited and officiated by the Fathers Carmelitani who were living, instead, in the convent of the S. S. Crocifisso worshipped as S. Mauro, as it can be seen in a famous drawing of the comprehensive view of Lanciano in 1600, where it stands outside the city historical centre in the immensity of the countryside); the church of St. Anthony of Padova at contrada Serre was built in 1947, and not in 1950, the year of the entrance door’ building, as it is written in a small iron engraved on it; the Madonna of Lourdes’ church at contrada Colle Campitelli was built in 1983 and not in 1980; Badia di Frisa isn’t a Lanciano’s contrada. Still, the patronal festivity of the contrada S. Giusta in on the second Sundays of August and not on August 5; the patronal festivity at contrada Colle Campitelli is on the penultimate Saturdays of August, and not on 22 and 23 of the same month; the patronal festivity at contrada Rizzacrono takes place the last Saturdays of August and not in the last Sundays of August.
The three Eucaristic Miracles of Lanciano's tradition
The town of Lanciano has a secular tradition of three Eucharistic Miracles, of which that one happened in some year of the 8th century is the first recorded in the history of the Catholic Church, while the second one happened around 1270, but there aren’t any written evidences while it is a fact that the Sacred Relics exist.
The tradition of the third Lanciano’s Eucharistic Miracle is only testified by a picture. That is: ‘Of the third Eucharistic Miracle of the Lanciano’s tradition, there aren’t any Sacred Relics but it is only testified by an oil painting, referring to the XVII century or to the previous one, which is in the sacristy of S. Francis of Assisi’s church. It concerns five men who are playing dice and when one of them stakes a Holy Host a dog (the nature) bites it to the nose while an old man is indicating the sky. The matter will have been drawn from one of the world-wide medieval legends, rose in the XI-XIII centuries, about the desecration of the effigy and of the Passion of Christ made from Jews during their ritual ceremonies.’
Maurizio Angelucci – 2005
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