Finalmente qualcosa d'inedito della storiografia lancianese: Contradando per Lanciano.


Dall’ultima di copertina:

“Lanciano è una città molto antica, obiettivamente ricca di Storia, Folklore, Arte e Cultura, con una gloriosa letteratura che si è da sempre limitata a delle citazioni marginali sulle sue 33 contrade. Contradando per Lanciano vuol completare il secolare panorama storico cittadino, che presentava dei brevi cenni storici solo su alcune contrade. La sua realizzazione è stata possibile grazie ai contatti con la gente comune e ai sopralluoghi nei territori e nelle chiese delle frazioni lancianesi. Molte tradizioni orali ed inesplorate hanno trovato conferma con la scoperta di documenti sensazionali, come l’affascinante storia del lancianese Giuseppe Maria Cotellessa (Lanciano 1820-1889), vescovo di Lucera dal 1872 al 1889, che fu sepolto sotto una cappella privata poi diventata la chiesa dell’Immacolata Concezione di Torre Sansone. Il servizio fotografico delle chiese delle contrade di Lanciano è stato interamente realizzato da Nicoletta Di Ciano di S. Giusta, ed anch’esso costituisce una primizia per quei tesori dell’arte religiosa e popolare che dovevano essere trasmessi alla memoria dei posteri. Il neologismo Contradando vuol anche significare un nuovo modo di far letteratura, affinché ogni storia delle città non ignori l’insostituibile contributo storico, artistico, folclorico, delle contrade.”

Dal capitolo di Torre Sansone:

“Giuseppe Maria Cotellessa è nato a Lanciano l’8 novembre del 1820 alle 10.15 (Atto di Nascita n° 515 del Comune di Lanciano, con allegato Registro di Battesimo, conservati nell’Archivio Storico di Lanciano) da Antonio fu Giuseppe Maria (n. 1800) e Rachele Sbetico (n. 1799). Il futuro vescovo di Lucera venne al mondo nel quartiere Sacca, dove fu battezzato il 9 novembre nella trecentesca chiesa parrocchiale di S. Nicola di Bari (non è stato possibile individuare la casa natìa, neanche con la visione degli Status Animarum, perché allora non si usava scrivere né la via né il numero civico dell’abitazione). Prese gli ordini religiosi il 20 settembre 1845 presso il settecentesco Seminario di Lanciano (Bollario Arcivescovile, volume III, carta 49, custodito nell’Archivio Storico Diocesano di Lanciano). Fu poi professore nello stesso Seminario. Nel 1855 fu nominato canonico penitenziere della Cattedrale di Lanciano (gli atti sono conservati nell’Archivio Storico Diocesano di Lanciano). Dal 23 febbraio 1872 è stato vescovo di Lucera fino alla sua morte, avvenuta il 23 maggio 1889 a Lanciano alle tre antimeridiane nella casa in Piazza del Plebiscito n° 30 (atto di morte del Comune di Lanciano, registrato il 29 maggio, n° 158, che non specifica il luogo di sepoltura). Negli ultimi anni della sua vita Monsignor Cotellessa avrà avuto dei problemi di salute e la Diocesi di Lucera fu amministrata dall’arcivescovo di Benevento Camillo Siciliani di Rende dal 3 febbraio 1888; la stessa Diocesi, dopo la morte di Monsignor Cotellessa, ebbe il nuovo vescovo Giuseppe Consenti solo nel 1894.

Motivazione della sua importanza storica (da Contradando per Lanciano)

“Il lancianese Monsignor Giuseppe Maria Cotellessa ha lasciato un’impronta indelebile nella storia lucerina, in quegli anni difficili susseguenti all’Unità d’Italia e alla presa di Roma del 20 settembre 1870. Le idee di Cavour sulla “libera Chiesa in libero Stato” garantivano l’autonomia della Chiesa e dello Stato nel poter prendere le loro decisioni senza ostacolarsi, ed ogni vescovo fu impegnatissimo nell’indirizzare il nuovo corso religioso delle Diocesi della nascente nazione italiana, finalmente libera da secoli d’oppressione. Monsignor Cotellessa è ricordato a Lucera per aver gestito quella difficile epoca, religiosa e politica, che segnò il passaggio dalla dominazione borbonica alla monarchia dei Savoia. Egli favorì anche l’urbanizzazione religiosa lucerina: con l’ampliamento del Palazzo Vescovile; coi lavori al Duomo angioino del 1300, dedicato all’Assunta, che fu riportato allo stato originario; per la riapertura al culto della chiesa di S. Antonio abate (del XIV secolo); per il Sinodo Diocesano da lui presieduto nel 1875.    

L’atto della sua sepoltura (dallo stesso capitolo)

“Lo prova il Mortuorum Liber della parrocchia di S. Agostino di Lanciano – ab anno 1857 ad annum 1892 – carta 287 – verso n° 25, che costituisce una sensazionale scoperta per la storia di Lanciano.ANNO DOMINI 1889. Die vigesima tertia maji Illustrimus ac Reverendissimus Episcopus Lucerae Dominus Josephus quondam Antonii Cotellessa aetatis annorum sexaginta octo circiter parochiae Sancti Augustini repente morbo correpto hac supra scriptae Die animam Deo reddidit et postridie in Capella Gentilitia Sanctissimae Conceptionis sita in contrada Sancta Justa tumulatus fuit. Parocus Bomba”. In sintesi, “il 23 maggio dell’Anno del Signore 1889 ha reso l’anima a Dio, in seguito ad una morte improvvisa, l’Illustrissimo e Reverendissimo vescovo di Lucera Giuseppe fu Antonio Cotellessa, di circa sessant’otto anni, della parrocchia di S. Agostino, sepolto nella Cappella Gentilizia della S. S. Concezione della contrada di S. Giusta (in realtà era la contrada Crognale, oggi Torre Sansone di Lanciano, N. d. A.) – Parroco Bomba”.  

Dove fu veramente sepolto

…”Valle S. Giusta era un vastissimo territorio racchiudente diverse sottocontrade. In realtà Monsignor Cotellessa fu sepolto nell’allora contrada Crognale”

   Poi, il suo unico fratello Gioacchino era proprietario “di quel vasto terreno dietro la chiesa dell’Immacolata Concezione di Torre Sansone e di quella magnifica dimora signorile (datata 18 febbraio 1878 nel Catasto lancianese del 1875), oggi malinconicamente decadente ed abbandonata, ma che ha caratterizzato la storia della contrada in vari modi: come frantoio agli inizi del 1900, quando c’era una stalla per i cavalli che facevano girare la ruota; come una bellissima casa signorile; come scuola elementare dagli anni trenta all’inizio degli anni cinquanta. Una porzione del terreno della contrada Crognale fu donato da Gioacchino per farvi costruire la chiesa, che fu innalzata sulla cappella religiosa dove giacevano le spoglie mortali del fratello. La costruzione della chiesa dell’Immacolata Concezione di Torre Sansone risale, dunque, agli ultimi anni del 1800 e chissà se Gioacchino, morto nel 1899, la vide realizzata nella sua struttura completa. Il campanile fu eretto intorno al 1910.”

   Inoltre, “Contradando per Lanciano” presenta delle interessantissime primizie storiche come la scoperta di due torri mai documentate fino ad ora (una a Torre Sansone, di cui resta solo il piano interrato, e l’altra a Coste di Chieti); come la contrada di Villa Stanazzo che è stata un Comune dalla prima metà del 1500 fino al 1806; come la contrada di Madonna del Carmine che ha una propria processione del Venerdì Santo”; come, infine, le datazioni precise di tutte le chiese, la vita dei santi adorati nelle contrade, la stesura di un calendario completo delle feste patronali nelle contrade lancianesi, i nomi storici delle contrade di Lanciano, l’anno di istituzione delle scuole e della costruzione delle strade, il censimento del patrimonio artistico attuale, i dati sulla popolazione, ecc.  

Ancora, “Mommsen venne a Lanciano, ma non nel 1840 come scrivono gli storici locali, bensì in uno degli anni dal 1844 al 1847, quando fu incaricato dall’Accademia di Berlino di studiare le iscrizioni romane dal “vivo” (dai suoi diari sappiamo che si trattenne a Teramo e Chieti nel luglio 1845, e quindi si trovò a Lanciano in qualche giorno del 1846 e/o nel 1847)Maurizio Angelucci – maggio 2002

 

La chiesa dell’Immacolata Concezione di Torre Sansone di Lanciano (fine 1800)

 

 (foto di Nicoletta Di Ciano)